Da un diario ritrovato.
Doppietta o burletta?
Un’Amica Pervertitrice propone immagini sconce e lussuriose.
Relative alla possibilità di amplificare il piacere.
Indicato esclusivamente alle donne di ampie vedute e dilatati orizzonti.
Occorre la contemporanea e partecipe presenza al Suo capezzale di almeno
due uomini, ben in carne, ove necessita.
La fantasia prende il sopravvento, il lavoro può attendere
che mi si plachino le inquietanti visioni.
Riprendo la disamina relativa allo scambiamo, dal punto ove si è
interrotta…
Anche io e l’Altra abbiamo intrapreso la trasgressione,
leggermente costretti dalle dimensioni del divano, abbiamo replicato le vostre
evoluzioni.
Lo ha, per variante, voluto sentire dentro, nel suo umido e pulsante
dentro, è seduta sopra, come piace notevolmente a Te.
Ho la faccia sprofondata nelle Altre Tette, ruoto il viso per
succhiarle un capezzolo, Ti vedo seduta sul letto, Ti stai procurando da sola
il piacere che l’Altra riceve da me. L’Altro è ancora
inebetito, il capo sul cuscino, sta guardando anche lui la sua compagna godere.
Mi blocco, l’Altra mi accarezza il viso, si sfila, mi prende per mano, mi
conduce da Te. Ti accarezza. Io Ti bacio, hai uno strano sapore, in
bocca.
Mi distende supino, Accarezzandoti ti fa sedere sopra di me. Lo infila
dentro, nella tua fessura.
Ci accarezza ancora un momento, poi si dedica al suo compagno.
Non ci curiamo di loro. Godiamo di sensazioni esponenziali.
Loro sono sul divano. In piedi. Lei è appoggiata alla parete, seduta sullo
schienale. Li vedo di profilo. Una gamba sollevata, lui che la stantuffa vigoroso.
Anche Tu osservi. Mi porti la mano dietro. Ti infili nell’orifizio le mie
dita. Il tuo sguardo è indiscutibile.
Le parole che urliamo nemmeno. Loro si fermano. Comprendono che il momento
più volte vagheggiato è giunto. Incrocio lo sguardo dell’Altro: vieni.
Ti stringo forte le mani.
Allontano le tue braccia dai nostri corpi, sei costretta ad abbassarti,
a spalmarti sul mio torace.
Un urlo testimonia il compimento della perversione.