martedì 25 gennaio 2022

 Da un diario ritrovato.

Doppietta o burletta?

 

Un’Amica Pervertitrice propone immagini sconce e lussuriose.

Relative alla possibilità di amplificare il piacere.

Indicato esclusivamente alle donne di ampie vedute e dilatati orizzonti.

Occorre la contemporanea e partecipe presenza al Suo capezzale di almeno due uomini, ben in carne, ove necessita.

 

La fantasia prende il sopravvento, il lavoro può attendere che mi si plachino le inquietanti visioni.

 

Riprendo la disamina relativa allo scambiamo, dal punto ove si è interrotta… 

 

 

Anche io e l’Altra abbiamo intrapreso la trasgressione, leggermente costretti dalle dimensioni del divano, abbiamo replicato le vostre evoluzioni.

Lo ha, per variante, voluto sentire dentro, nel suo umido e pulsante dentro, è seduta sopra, come piace notevolmente a Te.

Ho la faccia sprofondata nelle Altre Tette, ruoto il viso per succhiarle un capezzolo, Ti vedo seduta sul letto, Ti stai procurando da sola il piacere che l’Altra riceve da me. L’Altro è ancora inebetito, il capo sul cuscino, sta guardando anche lui la sua compagna godere.

Mi blocco, l’Altra mi accarezza il viso, si sfila, mi prende per mano, mi conduce da Te. Ti accarezza. Io Ti bacio, hai uno strano sapore, in bocca.

Mi distende supino, Accarezzandoti ti fa sedere sopra di me. Lo infila dentro, nella tua fessura.

Ci accarezza ancora un momento, poi si dedica al suo compagno.

 

Non ci curiamo di loro. Godiamo di sensazioni esponenziali.

 

Loro sono sul divano. In piedi. Lei è appoggiata alla parete, seduta sullo schienale. Li vedo di profilo. Una gamba sollevata, lui che la stantuffa vigoroso.

Anche Tu osservi. Mi porti la mano dietro. Ti infili nell’orifizio le mie dita. Il tuo sguardo è indiscutibile.

 



 

Le parole che urliamo nemmeno. Loro si fermano. Comprendono che il momento più volte vagheggiato è giunto. Incrocio lo sguardo dell’Altro: vieni.

Ti stringo forte le mani.

 



 

 

Allontano le tue braccia dai nostri corpi, sei costretta ad abbassarti, a spalmarti sul mio torace.

 



 

 

Un urlo testimonia il compimento della perversione.

 

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